La sicurezza elettrica, nell’ambiente domestico e non, è di fondamentale e rilevante importanza e proprio per questo motivo le normative prevedono che ad effettuarne la manutenzione sia un professionista. Siamo talmente abituati a maneggiare, e con disinvoltura, i cavi elettrici anche durante l’utilizzo di apparecchi che spesso e volentieri sottovalutiamo il rischio in quanto riteniamo tale solo quello della folgorazione. Tuttavia, in via generale, il surriscaldamento dei cavi in caso di cortocircuito o sovraccarico può generare un calore sufficiente ad innescare un incendio. Per meglio tutelarci, sono necessarie delle piccole accortezze per rendere sicura la nostra realtà.

In primis, è necessario che gli impianti vengano installati sempre da aziende qualificate che rilasciano una Dichiarazione di Conformità.

Quest’ultima può essere conservata e resa disponibile ogni volta che si eseguono manutenzioni straordinarie e modifiche agli impianti. La Dichiarazione di Conformità, oltre a definire e ad accertare il funzionamento dell’impianto, traccia uno storico degli interventi ad esso apportati. Di fondamentale importanza è proprio la manutenzione: questa dovrebbe essere compiuta regolarmente. La manutenzione basilare piò essere eseguita da ciascuno di noi controllando periodicamente che i c.d. “salvavita” funzionino, premendo il tasto di TEST per verificare appunto la funzionalità dell’apparato.

Per le abitazioni civili che eccedono la superficie di 400 mq, oppure utilizzano una potenza superiore ai 6 KW, è altresì obbligatorio che un professionista abilitato rediga preliminarmente un progetto che diventerà uno degli allegati obbligatori della Dichiarazione di Conformità. Pertanto, gli impianti domestici, e non solo quelli elettrici, devono rispettare il DM 37/08 e SMI. Questo prevede che l’installatore sia un tecnico abilitato e debba obbligatoriamente rilasciare la Di.Co – Dichiarazione di Conformità degli impianti installati, con relativi allegati. Tuttavia, la realtà dei fatti è ben diversa, in quanto le statistiche parlano di oltre 1/3 degli impianti domestici che non sono conformi alle normative.

Nel caso in cui vi sia una mera problematica documentale, ossia manchi (o sia stata smarrita) la Di.Co per gli impianti realizzati prima del 27 marzo 2008 (data di entrata in vigore del DM 37/08), è possibile far intervenire un tecnico abilitato per le opportune verifiche e il rilascio della Di.Ri., ossia la Dichiarazione di Rispondenza che, previo le opportune verifiche (ed eventuali adeguamenti), attesterà che l’impianto rispetta la normativa vigente. Sono questi gli unici documenti che attestano la conformità dell’impianto elettrico e, per buona tutela, è bene che, quando un immobile è oggetto di compravendita oppure di locazione, gli interessati si assicurino che il bene acquistato/locato ne sia dotato.