Fiber to the home, sostenibilità economica e tecnica: la progettazione strutturale che dà un equo compenso

Nello scorso articolo abbiamo descritto i vantaggi che un impianto multiservizio può avere, facendo riferimento sia all’aspetto economico che a quello tecnico. Ebbene sì, un impianto multiservizio dà la possibilità di avere una tecnologia innovativa in casa che comporta un guadagno per l’utilizzatore. Vediamo insieme come.

L’impianto multiservizio viene preferito dai condomini in quanto è un impianto che, gestendo il servizio FTTH, permette il collegamento tra la rete ‘orizzontale’ che porta i segnali dati e voce dalle centrali telefoniche alla base degli edifici all’ingresso di ciascuno unità immobiliare dell’edificio, detta borchia d’utente, costituendo il cosiddetto ‘verticale’, tecnicamente denominato ‘segmento di terminazione in fibra ottica’. In tal modo, un unico impianto gestirà tutti gli impianti che vanno a servire una struttura. Proprio per questo motivo, visto la complessità dell’impianto, per la prima volta si necessita di un progetto per l’installazione di un impianto multiservizio, ex art. 135- bis D.P.R 380/2001, e di un impianto di telecomunicazioni condominiali, composto solo da apparati passivi.

Questo significa avviare un’attività significativa che durerà nel tempo. Si tratta, infatti, solo dell’inizio della fase di switch on della rete di telecomunicazione in rame con quella in fibra ottica. Ma vediamo anche la fattibilità economica, in quanto, seppur vero che ci sono dei costi da sostenere per la progettazione e realizzazione, ci sono tuttavia dei compensi per chi installa un impianto multiservizio. Relativamente ai valori di questi compensi, la determinazione più recente si riferisce alla tabella 22 della delibera AGCOM n.623/15/CONS, pag 182, dove testualmente è scritto:

[…] si riportano i prezzi dei servizi di accesso wholesale per gli anni 2014-2017, calcolati alla luce di tutte le modifiche descritte i prezzi degli anni 2015 e 2016 sono determinati alla luce del trend dei costi risultanti dal modello BU-LRAIC […].

L’impianto multiservizio, nel valorizzare le unità immobiliari, permette di ottenere una remunerazione ai gestori dei servizi di rete che andranno ad utilizzare l’infrastruttura per erogare i propri servizi a favore degli utenti, proprietari delle unità immobiliari, per ammortizzare il costo iniziale degli impianti e creare una sopravvenienza attiva per il condominio.

Nella tabella n.22 della citata delibera sono riportati i seguenti valori:

Accesso al segmento di terminazione

  • 2013/2014  €/mese 5,96
  • 2015  €/mese 5,84
  • 2016  € /mese 5,72
  • 2017  €/mese 5,6

La capitalizzazione del canone mensile di accesso al segmento di terminazione in fibra ottica, al tasso di interesse dell’1% annuo per 15 anni e al tasso di interesse del 3% per 10 anni, fornisce i seguenti risultati:

Ciò significa che al tasso annuo del 3%, il canone mensile previsto per la remunerazione di una terminazione ottica di edificio in fibra ottica, il cosiddetto ‘verticale’, remunera un capitale di euro 579,95. Un impianto multiservizio, al 2017, costa meno di 600 euro per unità immobiliare, ciò significa che la remunerazione della sola fibra ottica necessaria per il solo servizio FTTH remunera un impianto che svolge altri servizi.